GIARDINO DEI TAROCCHI
Seguendo l’ispirazione avuta durante la visita al Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona, poi rafforzata dalla visita al giardino di Bomarzo, Niki de Saint Phalle inizia la costruzione del Giardino dei Tarocchi nel 1979. Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, affiancata, oltre che da diversi operai specializzati, dal marito Jean Tinguely, scomparso nel 1991, che ha creato le strutture metalliche delle enormi sculture e ne ha integrate alcune con le sue mécaniques, assemblaggi semoventi di elementi meccanici in ferro. Le sculture più piccole del Giardino (la Temperanza, gli Innamorati, Il Mondo, l’Eremita, l’Oracolo, la Morte e l’Appeso), sono state poi prodotte in poliestere da Robert, Gerard e Olivier Haligon. L’architetto ticinese Mario Botta, in collaborazione con l’architetto grossetano Roberto Aureli, ha disegnato il padiglione di ingresso, uno spesso muro di recinzione con una sola grande apertura circolare al centro, pensato come una soglia che divida nettamente il Giardino dalla realtà quotidiana.
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Terminato solo nell’estate del 1996, la realizzazione del Giardino ha comportato, oltre ad un enorme lavoro di impianto, una spesa di circa 10 miliardi di lire interamente autofinanziati dall’autrice. Nel 1997 Niki de Saint Phalle ha costituito la Fondazione “Il Giardino dei Tarocchi”, il cui scopo è quello di preservare e mantenere l’opera realizzata dalla scultrice. Il 15 maggio 1998 il Giardino dei Tarocchi è stato aperto al pubblico. Visitando il parco si nota che non sono stati terminati alcuni interventi e che una statua è incompiuta, a causa della malattia respiratoria che uccise l’artista nel 2002 e il cui volere era quello di non completare le parti che lei stessa non aveva realizzato.
PARCO DEL TEMPERINO
Il Parco Archeominerario di San Silvestro, aperto ufficialmente nel 1996, è nato per mantenere viva la memoria e favorire la comprensione della storia del comprensorio dei Monti di Campiglia, da sempre legata all’attività mineraria. L’area del Parco è infatti ricca di minerali chiamati “solfuri”, formatisi in seguito a processi geologici risalenti a circa 5 milioni di anni fa. I solfuri contengono zolfo legato a metalli quali rame, piombo, argento, ferro e zinco. Le tracce dell’estrazione dei minerali metalliferi e delle rocce marcano con segni indelebili le colline del Campigliese, e rappresentano la caratteristica più visibile e al tempo stesso più affascinante di questo territorio. Ancora oggi, nonostante la chiusura delle miniere avvenuta alla fine degli anni ’70 del 1900, persiste l’attività intensiva di estrazione dei materiali di cava, principalmente calcari e minerali per l’industria ceramica come il caolino.
PROGRAMMA
SABATO 4 OTTOBRE 2019
10.30 – RITROVO DEI PARTECIPANTI PRESSO IL MOTEL AGIP (VIA AURELIA 824 – Km. 8,4)
11.00 – PARTENZA PER CAPALBIO
12.30 – ARRIVO AL RISTORANTE “FONTANILE DEI CAPRAI” (STRADA CAPALBIO MARSILIANA KM 13 – CAPALBIO)
14.30 – GIARDINO DEI TAROCCHI (PESCIA FIORENTINA – CAPALBIO)
15.00 – INIZIO VISITA AL GIARDINO
17.00 – PARTENZA IN DIREZIONE DEL BORGO DI SASSETTA
19.00 – ARRIVO ALL’HOTEL VILLA SANT’ ANNA (VIA CAMPAGNA SUD 131 – SASSETTA)
20.30 – CENA PRESSO IL RISTORANTE DELL’HOTEL
DOMENICA 5 OTTOBRE 2019
09.00 – COLAZIONE PRESSO L’HOTEL
10.00 – PARTENZA PER IL PARCO DEL TEMPERINO
10.30 – INIZIO VISITA GUIDATA AL PARCO La temperatura all’interno del parco è di circa 13° e pertanto si consiglia di munirsi di felpa e scarpe comode
13.30 – PRANZO CONVIVIALE
15.30 SALUTI